USAGI TSUKINO, PER GLI AMICI BUNNY
Females
è un blog che parla di cultura pop al femminile, e se si parla di
cultura pop al femminile c’è un personaggio, icona dei cartoni
animati anni ’80 e ’90, che non possiamo trascurare: Usagi Tsukino, in arte Sailor Moon, per gli amici Bunny. Pigra,
goffa, golosa, piagnucolona, pessima studentessa e puntualmente in
ritardo, Bunny rappresenta tutto ciò che da una super-eroina non ci
si aspetta. Più che vestire il suo ruolo di guerriera, Usagi sembra
inciamparci:
inciampa sui nemici, sulle amiche e compagne guerriere, su
Marzio/Milord.
Proprio qui sta tutta la sua forza, la
sua risonanza: Sailor Moon ha insegnato alla me bambina che non
bisogna rinunciare ai propri difetti, al proprio essere girly,
al pigiamone rosa, all’amore per i dolci e alle fantasticherie
romantiche, e soprattutto che lo si può fare con ironia. Si può
essere un’eroina senza nascondere la propria faccia più buffa.
Mentre mangiavo merendine davanti alla televisione, prima o dopo aver
fatto i compiti, Sailor Moon mi ha messo davanti – senza che ne
fossi consapevole, ovvio – al tema dell’ambiguità,
dell’ambivalenza, delle sfumature, alla possibilità di essere
doppie e non per questo meno autentiche. Perché non c’è una
versione di sé da scegliere e un’altra da sacrificare; sono vere
entrambe, la Bunny impacciata e la Sailor coraggiosa, anche se ci
mettono non so quanti episodi ad integrarsi e a prendere coscienza
l’una dell’altra.
Un altro aspetto fondamentale di questo cartone animato colonna portante
della mia infanzia e (credo) di quella di tante altre ragazzine nate
e cresciute negli anni ’90, poi, è questo: nel percorso a ostacoli
verso l’autenticità, nella corsa verso il diventare your
own kind of princess, ci sono
prima di tutto e soprattutto le donne, prima di tutto e soprattutto
le amiche. Per quanto la storia d’amore tra Bunny e Marzio/tra
Sailor Moon e Milord sia comunque il fulcro del cartone, il perno
della storia, sono le donne che combattono, che si trasformano, che
parlano tra loro, che ci mostrano aspetti diversi del femminile e
dell’amicizia. Potrà sembrare un cliché, una cosa già detta e
sentita troppe volte, ma io credo non lo sia mai abbastanza: per
quanto l’amore rimanga al centro, dove deve essere, nella storia di
Bunny sono le amiche – le donne – il motore di tutto. Mi sembra
un bel promemoria.