lunedì 4 aprile 2016

#8 SAILOR MOON

USAGI TSUKINO, PER GLI AMICI BUNNY
























 




Females è un blog che parla di cultura pop al femminile, e se si parla di cultura pop al femminile c’è un personaggio, icona dei cartoni animati anni ’80 e ’90, che non possiamo trascurare: Usagi Tsukino, in arte Sailor Moon, per gli amici Bunny. Pigra, goffa, golosa, piagnucolona, pessima studentessa e puntualmente in ritardo, Bunny rappresenta tutto ciò che da una super-eroina non ci si aspetta. Più che vestire il suo ruolo di guerriera, Usagi sembra inciamparci: inciampa sui nemici, sulle amiche e compagne guerriere, su Marzio/Milord. 
 


    
 
Proprio qui sta tutta la sua forza, la sua risonanza: Sailor Moon ha insegnato alla me bambina che non bisogna rinunciare ai propri difetti, al proprio essere girly, al pigiamone rosa, all’amore per i dolci e alle fantasticherie romantiche, e soprattutto che lo si può fare con ironia. Si può essere un’eroina senza nascondere la propria faccia più buffa. Mentre mangiavo merendine davanti alla televisione, prima o dopo aver fatto i compiti, Sailor Moon mi ha messo davanti – senza che ne fossi consapevole, ovvio – al tema dell’ambiguità, dell’ambivalenza, delle sfumature, alla possibilità di essere doppie e non per questo meno autentiche. Perché non c’è una versione di sé da scegliere e un’altra da sacrificare; sono vere entrambe, la Bunny impacciata e la Sailor coraggiosa, anche se ci mettono non so quanti episodi ad integrarsi e a prendere coscienza l’una dell’altra. 








Un altro aspetto fondamentale di questo cartone animato colonna portante della mia infanzia e (credo) di quella di tante altre ragazzine nate e cresciute negli anni ’90, poi, è questo: nel percorso a ostacoli verso l’autenticità, nella corsa verso il diventare your own kind of princess, ci sono prima di tutto e soprattutto le donne, prima di tutto e soprattutto le amiche. Per quanto la storia d’amore tra Bunny e Marzio/tra Sailor Moon e Milord sia comunque il fulcro del cartone, il perno della storia, sono le donne che combattono, che si trasformano, che parlano tra loro, che ci mostrano aspetti diversi del femminile e dell’amicizia. Potrà sembrare un cliché, una cosa già detta e sentita troppe volte, ma io credo non lo sia mai abbastanza: per quanto l’amore rimanga al centro, dove deve essere, nella storia di Bunny sono le amiche – le donne – il motore di tutto. Mi sembra un bel promemoria. 



  


















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